martedì 31 marzo 2015

Aversa Rapinavano orologi a gli automobilisti 2 in arresto .

Nel pomeriggio di ieri, la polizia ha tratto in arresto, in esecuzione dell'Ordinanza di applicazione della misura cautelare in carcere, su richiesta di Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli Nord:

 Esposito Mario, di anni 27, residente in Napoli, quartiere di Scampia, detenuto, pregiudicato per reati contro il patrimonio; Buonocore Gennaro, di anni 28, res.te in Napoli, nel quartiere Decumani, sottoposto agli arresti domiciliari, pregiudicato per diversi reati contro il patrimonio. 







Gli stessi si sono resi responsabili di concorso continuato in rapina e tentata rapina pluriaggravate, detenzione e porto abusivi di arma da fuoco e ricettazione aggravata, per aver commesso tra i mesi di aprile e maggio 2014, in Aversa, Teverola, Lusciano e nei territori limitrofi, a bordo di due scooter, diverse rapine a mano armata, ai danni di ignaro occupanti di autovetture in transito, sottraendo agli stessi orologi di pregio e oggetti preziosi che recavano al seguito.



Le laboriose indagini condotte dagli Agenti del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Aversa, tra i mesi di maggio 2014 e febbraio 2015, incentrate sulle numerose azioni predatorie consumate in quel lasso temporale su questo territorio, recanti il medesimo modus agendi, hanno permesso di identificare i due sunnominati. Gli stessi, infatti, sono stati ritenuti facenti parte di una congrega specializzata nella consumazione di rapine a mano armata, finalizzate alla sottrazione di orologi di pregio, gravitante sul territorio partenopeo, con proiezioni trans regionali, siccome le indagini hanno rivelato la responsabilità dei medesimi di alcune eclatanti rapine anche in cittadine del centro Italia. 

I prevenuti, contraddistintisi per la particolare scaltrezza, consapevoli dell'esistenza dei sofisticati sistemi di rilevamento targhe nella metropoli partenopea, nel consumare le citate azioni delittuose hanno adottato diversi accorgimenti tesi a trarre in inganno gli investigatori e le stesse persone offese, nelle onerose attività di identificazione, come l'utilizzo da parte dei diversi partecipi degli stessi indumenti, degli stessi caschi protettivi, degli stessi occhiali da sole e degli stessi motocicli, ovvero alternandosi velocemente alla guida dei medesimi, nei luoghi prescelti per le loro scorrerie, nel corso della consumazione delle rapine. 

Nondimeno, gli investigatori della Polizia di Stato, all'esito di una certosina e paziente ricostruzione probatoria, realizzata in stretta sinergia con la Procura della Repubblica, è comunque riuscita ad addivenire alla loro identificazione ed alle rispettive responsabilità, provvedendo ad assicurarli alla giustizia.

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