martedì 20 settembre 2016

Bambini nelle scatole come se fossero oggetti

 La situazione economica in Venezuela sta precipitando e a subirne le conseguenze catastrofiche ci sono anche i neonati dell’ospedale materno-infantile di Las Garzas, nella periferia di Barcelona, città nel nordest del Paese sudamericano. Come mostrano alcune foto che da un paio di giorni circolano su Twitter nella struttura mancano persino le culle. I bambini, appena nati, sono ammassati in scatole di cartone, allineate una accanto all’altra. 

Le immagini hanno scioccato i venezuelani che in massa hanno postato sul social network le foto. Come rivela il sito di France24 “né incubatori né apparecchiature mediche sono visibili” e la situazione sembra insostenibile. Manuel Ferreira, avvocato e membro di Unione democratica, coalizione politica che contesta il potere del presidente Maduro, è stato tra i primi a condividere le immagini. Ferreira afferma di essere stato contatto da uno dei medici dell’ospedale e ha visto con i suoi occhi in che situazione è ridotta la struttura ospedaliera.






Il direttore della clinica José G. Zurbaran, in un primo momento, ha negato su Twitter l’autenticità delle foto e ha accusato la stampa di portare avanti un “vizioso attacco mediatico”.

Poi, quando non era più possibile negare l’evidenza, ha dichiarato che i bambini nelle scatole di cartone sono un caso isolato e che tale realtà esiste solo nel suo ospedale. Nel frattempo Il direttore dell’Istituto venezuelano della previdenza sociale, Carlos Rotondaro, ha aperto un’indagine interna. Secondo gli esperti in Venezuela, Paese che vive una crisi senza precedenti a causa della caduta dei prezzi del greggio, mancano l’80% dei prodotti di base e i centri sanitari sono particolarmente colpiti. Non è la prima volta che i media denunciano la disastrosa realtà degli ospedali venezuelani.


L’anno scorso gli studenti dell’Università ospedaliera di Caracas avevano postato svariate immagini sul web che dimostravano come nella struttura mancassero medicine e attrezzature e le normative igienico-sanitarie non fossero assolutamente rispettate”

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